Ci siamo rifatti il look – Parte 2: Nuovo logo e nuovo sito web

Un nuovo logo

Ora che il layout produttivo era fatto (vedi parte 1) e il volto dello stabilimento cambiato, anche noi ci sentivamo diversi e volevamo un’immagine conforme alla nostra identità rinnovata: così abbiamo deciso di cambiare logo.
Questo rebranding non è stato una scelta facile: eravamo affezionati al marchio storico che ci accompagnava fin dagli anni Duemila.
Ma noi siamo da sempre tra quelli che quando soffia il vento del cambiamento preferiscono i mulini a vento ai muri.
E allora abbiamo rifatto il make up.
In questa tappa dalle pesanti implicazioni affettive e simboliche abbiamo scelto come compagno di viaggio un designer di grande talento: Alessandro Scarpellini, che ha saputo creare un logo nuovo e contemporaneo che ci fa sentire fedeli a noi stessi e allo stesso tempo proiettati nel futuro.
Perché un rebranding è proprio questo: un’operazione di equilibrio funambolico tra passato e futuro, in cui è importante sapere bene cosa va conservato e cosa invece radicalmente trasformato.
Ed ecco che grazie alla visione di Alessandro abbiamo scelto di conservare alcuni irrinunciabili requisiti di riconoscibilità, gli storici colori aziendali che rappresentano i valori fondanti della nostra impresa – quelli che, come ogni cavallo vincente che si rispetti, non si cambiano: l’attenzione verso la qualità del lavoro, la sostenibilità ecologica e sociale della produzione, il mondo del lavoro visto come motore di progresso per la società. E ancora la ricerca della piena soddisfazione del cliente oltre che la diffusione della cultura del Made in Italy.
Le fasi dell’ideazione e della realizzazione grafica però non esauriscono l’operazione di rebranding di un logo, che esige un ulteriore passaggio strategico: il deposito e la registrazione in Italia e all’estero.
Qui fa la sua comparsa un altro protagonista del nostro viaggio: Federico Faggioli dello Studio Torta, che ci ha letteralmente ‘presi per mano’ e condotti, con sicurezza e competenza, nell’affascinante ma intricato mondo del codice della proprietà industriale e delle sue procedure burocratiche.
In meno di un anno grazie a lui abbiamo completato l’iter in Italia e nei nuovi mercati verso i quali ci siamo aperti: Svizzera, Austria, Francia, Repubblica Ceca e Slovacchia e Germania.